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Gianmarco Pisa
Svoltosi nella forma di un vero e proprio “pogrom” a sfondo politico, messo in opera da bande di fanatici, ultranazionalisti e frange neonaziste, nel contesto dell’immediato dopo-colpo di stato di “Euromaidan” del febbraio 2014, la strage alla Casa dei Sindacati a Odessa resta una delle pagine più nere della recente storia d’Europa.
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Gianfranco Pagliarulo
Pubblichiamo la prefazione, scritta dal Presidente dell’ANPI Gianfranco Pagliarulo, all’ultimo libro di Nunzia Augeri (La resistenza in Europa 1939-1945, NulloDie Editori 2024) sulla resistenza antinazista esercitata dai popoli di 17 paesi europei, dalla Norvegia alla Grecia, dalla Francia alla Polonia, più la resistenza ebraica e quella dei gitani, nonché l’opposizione nella stessa Germania. Una lotta che ebbe in comune la volontà di opporsi all’occupazione militare nazifascista, alla negazione dell’identità nazionale, alla violenza e all’oppressione, ma fu anche lotta politica per la riconquista delle libertà fondamentali e per il progresso politico e sociale.
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Antonio Gibelli*
Genocidio?
La questione giuridica sollevata dalla denuncia del Sudafrica contro Israele andrà risolta nella sede della Corte internazionale di giustizia cui è stata posta. La procedura prevede che prima dell'emissione della sentenza, la quale potrà richiedere un tempo lungo, si possa imporre l'interruzione dell'azione israeliana, il che appare importante perchè – a differenza della feroce azione terroristica di Hamas, consumata in un giorno – quella di Israele, comunque la si qualifichi, è in corso tutt'ora e si annuncia come durevole.
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Prima di farci sopraffare emotivamente dagli orrori delle guerre, ormai senza confini degli interessi in atto come pure dei tempi delle loro durate, cerchiamo di riflettere sulla natura da cui hanno origine, sull’effettiva pacificazione che ne dovrebbe conseguire, sulle rispettive soluzioni possibili. La ripubblicazione di analisi effettuate nel lontano 1989, sulla rivista La Contraddizione, mostra non solo il persistente e datato obiettivo genocida da parte israeliana nei confronti della popolazione palestinese, ma offre anche un apparato categoriale con cui leggere la dialettica guerra/pace, entro le contraddizioni reali.
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Rodrigo Rivas
Non so voi. Io sono stufo di ascoltare frasi tipo "vi proponiamo le due versioni delle operazioni in corso a Gaza" perché, penso, nemmeno gli accecati dalla propaganda possono ignorare la tragica realtà di Gaza, della Cisgiordania, del Libano e della Siria.
Quindi, cerco di porre quelle che mi sembrano le questioni fondamentali a questo punto della storia.
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a cura di Assopace
La risoluzione 181 del 29 novembre 1947
L’ONU creò una speciale commissione UNSCOP che si recò in Palestina nel 1947 dove assistè tra l’altro al rinvio della nave Exodus carica di immigranti ebrei (operazione organizzata dall’Haganah) da parte delle autorità inglesi. Questo fatto convinse la maggioranza della commissione della necessità di attribuire agli ebrei spazio a sufficienza per accogliere gli immigrati ebrei che erano scampati all’olocausto. Il piano proposto dalla minoranza della commissione fu ignorato. La proposta della maggioranza fu sottoposta al plenum dell’ONU il 29 novembre 1947.
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Albert Einstein, Hannah Arendt (e altri) [1]
Tra i fenomeni più preoccupanti dei nostri tempi spicca quello relativo alla fondazione, nel nuovo Stato di Israele, del Partito della Libertà (Tnuat Haherut), un partito politico che nell'organizzazione, nei metodi, nella filosofia politica e nell’azione sociale appare strettamente affine ai partiti Nazista e Fascista. È stato fondato fuori dall’assemblea e come evoluzione del precedente Irgun Zvai Leumi, un'organizzazione terroristica, di destra, e sciovinista in Palestina.
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A fine febbraio dello scorso anno l'avvio dell'operazione militare speciale russa e le prime tranche di sanzioni, comprendenti il congelamento delle riserve della Banca Centrale russa depositate presso Usa, Germania e Francia, hanno immediatamente creato un clima di sfiducia nei confronti della valuta russa, la quale ha inevitabilmente subito un rapido deprezzamento che l'ha portata a quasi dimezzare il suo valore in un mese, dai 77 rubli per 1 dollaro dell'11 febbraio ai 134 rubli dell'11 marzo, subendo addirittura una svalutazione del 30% il solo 28 febbraio (grafico 1).