Rodrigo A. Rivas

 

Mercoledì 29 aprile 2021 la popolazione è scesa per strada per protestare contro una riforma tributaria che aumentava l’IVA per tutti i beni di largo consumo. Il governo ha risposto con i militari. La polizia ha sparato contro i manifestanti. Fino a martedì 3 maggio, sono stati documentati 940 casi di abusi della polizia, c’erano almeno 24 morti, 87 scomparsi e 846 feriti.

Giorgio Caredda * 

 

Accetto volentieri l’invito di strisciarossa a proseguire la discussione avviata da Piero Di Siena sugli Istituti culturali (qui il suo articolo).
Ho esaminato la documentazione intanto disponibile poiché ho trascorso buona parte della mia vita a studiare nelle biblioteche e negli archivi (italiani e di altri paesi europei) e mi sono spesso avvalso degli Istituti culturali inseriti in questa tabella. Si tratta di biblioteche e archivi a cui fanno ricorso abitualmente studiosi e ricercatori non soltanto italiani e certamente la quasi totalità dei miei studenti universitari.

 

Vincenzo Vita *

 

E’ maturato il varo da parte della Commissione europea di un testo volto a disciplinare i confini dell’intelligenza artificiale. Si tratta, ovviamente, dell’inizio di un percorso, che porterà ad un Regolamento impegnativo e certamente inedito.

Chi legge potrebbe utilmente obiettare che sarebbe un buon risultato avere l’intelligenza normale. Già. Ma il tempo digitale incombe e ci impone di cambiare profondamente i nostri modelli cognitivi, l’approccio ad una realtà di cui la componente virtuale è un ingrediente fondamentale.

 

Stella Livantesi *

 

La crisi climatica e il collasso ecologico sono realtà. Eppure, per agire, non basta riconoscerlo, è necessario andare alle radici di fenomeni intrinsecamente legati tra loro.

Nel suo libro Siamo ancora in tempo! (Il Saggiatore), l’antropologo economico Jason Hickel individua la causa delle crisi nell’espansione perpetua del capitalismo che sta devastando il pianeta.

Abbiamo intervistato l’autore per comprendere meglio dinamiche e conseguenze del paradigma economico attuale e per approfondire la prospettiva di un mondo postcapitalista.

 

Andrea Vento *

 

In ricordo dell'uccisione di 6 palestinesi cittadini israeliani avvenuta il 30 marzo 1976 mentre cercavano di impedire l'esproprio delle loro terre in Galilea, ogni anno i Palestinesi, sia dei Territori che all'interno di Israele, celebrano la Giornata della Terra, con manifestazioni e piantumazione di olivi. L'accaparramento delle terre palestinesi già iniziato nel dicembre del 1947, all'indomani dell'approvazione della Risoluzione Onu N. 181, detta "Piano di Partizione della Palestina, è strettamente connesso al processo di "pulizia etnica della Palestina", pianificato, come ricostruito dallo storico israeliano Ilan Pappe[1], tramite il Piano Dalet, nell'intento sionista di conquistare "quanta più terra possibile, col minor numero di palestinesi possibile".

 

Andrea Vento *

 

Le quarte elezioni legislative degli ultimi 2 anni rischiano, come da noi ventilato (https://codice-rosso.net/israele-alle-urne-il-23-marzo-la-quarta-volta-dal-2019/) di far precipitare il Paese in una fase di perdurante instabilità politica.

I risultati definitivi usciti dalle urne il 23 marzo potrebbero non fornire la possibilità di creare una maggioranza stabile e coesa. Procedendo con ordine nell'analisi rileviamo i seguenti aspetti salienti.

 Paolo Salvadori

 

"Il bisogno del denaro è il vero bisogno prodotto dall'economia politica" (K. Marx, Manoscritti economico-filosofici del 1844, Einaudi, Torino 1949 p. 127). Viviamo in un mondo di desideri indotti, in un mondo descritto e forse inventato dalla scienza che lo descrive: la scienza che annovera la "creazione del bisogno" fra i capisaldi teorici del marketing. Il surriscaldamento globale, l'avvelenamento delle falde acquifere, l'inquinamento da micro-plastiche dei mari sono tutte conseguenze del sistema di riproduzione capitalistico, della globalizzazione dell'economia che ha fatto astrazione delle differenze culturali specifiche dei popoli della terra e che ha mercificato ogni aspetto della vita. Se l'avere prevale sull'essere nella cultura contemporanea in parte ciò è dovuto ad un meccanismo proiettivo insito nell'economia politica.

Durante il 2020 l'economia mondiale ha registrato la più grave recessione (-3,5%) dalla crisi del 1929 con milioni di persone hanno perso il lavoro e sono sprofondate nella povertà, mentre le 500 persone più ricche del Terra, equivalenti allo 0,001% della popolazione mondiale, hanno visto le loro fortune crescere più di quanto accaduto negli otto anni precedenti. Al contempo aumenta ulteriormente il trend delle disuguaglianze e la povertà è ripresa a crescere. Sarà sufficiente la ripresa economica del 2021 ad invertire le tendenze sociali sperequative oppure è necessario un ripensamento del sistema economico dominante a livello globale?

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