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Roberto Livi
(il manifesto, 6 febbraio 2019)
Prima di far scattare il colpo di stato istituzionale il 22 gennaio, meno di 1 venezuelano su 5 aveva mai sentito parlare di Juan Guaidó. Fino a poche settimane prima, quest’uomo di 35 anni era un personaggio semioscuro, militante di una formazione di estrema destra, Voluntad Popular, emarginata nella stesa Mesa de Unidad democratica dell’opposizione perché implicata nelle azioni più violente delle sanguinose guarimbas del 2014 e 2016.
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Manlio Dinucci
(il manifesto, 29 gennaio 2019)
L'annuncio del presidente Trump, che riconosce Juan Gualdó «legittimo presidente» del Venezuela, è stato preparato in una cabina di regia sotterranea all’interno del Congresso e della Casa Bianca. La descrive dettagliatamente il New York Times (26 gennaio).
Principale operatore è il senatore repubblicano della Florida Marco Rubio, «virtuale segretario di stato per l’America Latina, che guida e articola la strategia dell’Amministrazione nella regione», collegato al vicepresidente Mike Pence e al consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton.
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Simone Grecu
Riflettere sul pensiero e l’opera di Rosa Luxemburg a cento anni dalla morte significa, per usare le parole di Lelio Basso, su un ragionamento “perfettamente valido ancor oggi, per l’elaborazione e l’approfondimento di una strategia di lotta del movimento operaio […] anzi sempre più attuale a misura che i militanti più seri e più impegnati, spezzate le catene del dogmatismo e abbandonate le illusioni perennemente risorgenti dell’opportunismo, riprendono contatto con la sorgente viva del pensiero marxista riscoprendone l’inesauribile ricchezza” (Introduzione a R. Luxemburg, Scritti politici, 1967, p. 13).
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Alessandra Riccio
(https://nostramerica.wordpress.com/2019/01/13/alessandra-riccio-il-pane-e-le-rose/#more-2314)
Volevamo, vogliamo, vorremo sempre il pane e le rose. La frase è suggestiva e sembra evocare qualcosa di semplice, a portata di mano. Un’elementare richiesta di buona vita, forse addirittura di felicità. Invece, alla prova dei fatti, volere, insieme al pane, anche le rose è una meta ambiziosissima, pretenziosa, scandalosa. E’ come l’utopia secondo Edoardo Galeano, una meta irraggiungibile, ma che ha il pregio di stimolarci a camminare, ad andare sempre avanti, mentre l’orizzonte utopico si allontana, crudele.
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Paolo Ciofi *
La paradossale vicenda del bilancio dello Stato italiano si conclude in modo farsesco e al tempo stesso drammatico e rischioso. Sia perché il Parlamento della Repubblica democratica fondata sul lavoro è stato umiliato ed espropriato del suo ruolo, ridotto a un inutile fantasma chiamato prima a votare sul nulla e poi a ratificare decisioni prese da altri in altre sedi: un colpo duro alla democrazia. Sia perché il cosiddetto governo del cambiamento nella sostanza non ha cambiato un bel niente, limitandosi ad applicare i dispositivi stabiliti in sede europea. Secondo i quali, una volta garantito l’equilibrio monetario del sistema con la valuta unica, e fissati i parametri relativi al deficit di bilancio e al debito pubblico, a tutto il resto provvede il mercato.
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Andrea Vento *
La Commissione Economica Per l'America Latina e Caraibica (Cepal) delle Nazioni Unite ha emesso il 20 dicembre la Panoramica Preliminare delle economie dell'America Latina e dei Caraibi del 2018 (https://repositorio.cepal.org/bitstream/handle/11362/44326/21/S1801134_es.pdf), un approfondito rapporto di 135 pagine che scandaglia a 360 gradi l'economia latinoamericana negli aspetti strutturali, negli sviluppi in atto e nelle previsioni.
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Francesco Schettino
29 ottobre 2018 – Con gli occhi ancora gonfi di sonno a causa dell’ennesima notte intervallata troppo spesso da vagiti infantili, cerco nervosamente gli occhiali che permettono di relazionarmi con un mondo altrimenti troppo fuori fuoco per essere compreso. Percuoto casualmente e con veemenza controllata il comodino alla ricerca delle lenti tentando di far piano per non svegliare nessuno. Ma l’unica cosa che mi riesce è permettere alla pila di libri accatastati di adeguarsi alle secolari leggi della gravità. L’impatto a terra è rumoroso e gli fa eco una espressione blasfema che però quasi mi si strozza in gola, data la tensione.
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Antonino Infranca
Il libro di La Porta[1] è apparso per il cinquantesimo della morte di Ernesto Che Guevara ed è composto da saggi e articoli sul rivoluzionario argentino divisi secondo i vari aspetti della sua variegata personalità, in appendice ci sono anche alcuni saggi dello stesso Che Guevara. Nel recensire il libro, vorrei cominciare dalla fine del Che: siamo a La Higueira, Che Guevara è disteso su una superficie di pietra e un sergente dell’esercito boliviano, un latinoamericano, gli punta un mitra. Che Guevara gli dice, quasi a rincuorarlo: «Spara, Ti faccio vedere come muore un uomo». Appunto l’uomo Guevara e la sua concezione dell’umanismo è uno temi del libro: per Massari è l’aspetto più rilevante della sua personalità (cfr. p. 116).