Manlio Dinucci

(il manifesto, 20 novembre 2018)


Nel riassunto del suo ultimo documento strategico – 2018 National Defense Strategy of the United States of America (il cui testo integrale è segretato) – il Pentagono sostiene che «dopo la Seconda guerra mondiale gli Stati uniti e i loro alleati hanno instaurato un ordine internazionale libero e aperto per salvaguardare la libertà e i popoli dalla aggressione e coercizione», ma che «tale ordine viene ora minato dall’interno da Russia e Cina, le quali violano i principi e le regole dei rapporti internazionali».

 

Rodrigo Rivas

 

RaiNews, e la sua peculiare popolazione di ex addetti della sinistra, ha commentato con soddisfazione stamane (7 de novembre), che nell’elezioni statunitensi non c’è stata alcuna ondata anti Trump ed i democratici si erano limitati a riprendersi la Camera mentre (il loro) Donald aveva mantenuto la maggioranza al Senato. Per completare l’opera di minimizzazione hanno aggiunto: vittorie parziali dell’opposizione sono del tutto normali negli USA in questo tipo di elezioni.

 Manlio Dinucci


«M5S diviso sul maxi radar siciliano», titola il Corriere della Sera, diffondendo una maxi fake news: non sul fatto che la dirigenza del M5S, dopo aver guadagnato in Sicilia consensi elettorali tra i No Muos, ora fa marcia indietro, ma sullo stesso oggetto del contendere. 
Definendo la stazione Muos di Niscemi  «maxi radar», si inganna l’opinione pubblica facendo credere che sia un apparato elettronico terrestre di avvistamento, quindi difensivo. 

 

Domenico Moro

 

“Coloro che non ricordano il passato sono costretti a ripeterlo”

George Santayana

 

Gli errori di cento anni fa

Cento anni fa aveva termine la Prima guerra mondiale. L’Italia ne uscì vittoriosa. Tuttavia, per assecondare le mire imperialiste del grande capitale industriale, pagò un prezzo molto superiore persino a quello della Seconda guerra mondiale: oltre 650mila caduti, centinaia di migliaia di feriti e mutilati e più di mezzo milione di vittime civili. Inoltre, la guerra provocò una crescita repentina ma squilibrata dell’industria, e, grazie agli enormi profitti e alle sovvenzioni statali, una fortissima centralizzazione del potere economico.

 

 

Andrea Vento *

 

La violenza espressiva verbale aggiunta ai contenuti discriminatori e razzisti, divenuti entrambi strumenti di propaganda politica e di coagulo del consenso elettorale da parte di alcune forze politiche, stanno non solo creando un cambiamento antropologico nel popolo italiano, sempre più intollerante verso gli immigrati, ma hanno anche innescato una spirale di violenza ai danni degli stranieri che si è trasformata in un drammatico stillicidio, ormai quasi quotidiano, di episodi di violenza.

 

 

Angelo Baracca

 

L'esperienza di questi mesi dell'alleanza di governo, per lo meno inizialmente sofferta, fra Lega e M5S mostra oggi aspetti che a mio avviso meritano di aggiornare le analisi, anche nella prospettiva che si avvicina delle prossime scadenze elettorali.

Al suo nascere vi furono valutazioni anche piuttosto diverse. Vi fu immediatamente a sinistra chi la liquidò tout court come un'alleanza di segno nettamente di destra, spesso però senza fare un'analisi dei contenuti e delle posizioni. Il M5S aveva assunto nel passato posizioni su problemi cruciali per il Paese (come le Grandi Opere, o i caccia F-35) che avevano destato una certa speranza di cambiamento reale: questo era stato uno dei motivi principali del suo successo elettorale.

 


Gilberto Ríos Munguía (•)

L’acuirsi dei problemi economici in Honduras è una conseguenza diretta dell’esasperazione del modello neoliberista. Questo ha esattamente le stesse conseguenze in tutti i Paesi in cui è stato applicato ed è importante capire che il capitalismo non è altro che ciò che conosciamo e non l'immagine idealizzata che espongono coloro che non prendono nemmeno in considerazione modelli alternativi nelle relazioni di produzione, altri modelli di transizioni o di negazione delle caratteristiche fondamentali di questo sistema.

 

Rodrigo Rivas

 

Tristeza não tem fim

“A felicidade do pobre parece
a grande ilusão do carnaval.
A gente trabalha o ano inteiro
por um momento de sonho
pra fazer a fantasia
de rei ou de pirata ou jardineira
pra tudo se acabar na quarta-feira.
Tristeza não tem fin
Felicidade, sim…”
[1]

 

Dal momento che le parole sono pietre, conviene sempre misurarle.

Da queste parti ultimamente si parla spesso di fascismo, penso spesso a sproposito, almeno per ora.

 

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