Francesco Pietrobelli

 

«Il sovranismo non ha una data di fondazione, un padre fondatore e un manifesto. È un fenomeno diffuso che ha avuto grande fortuna negli ultimi anni e ha caratteristiche diverse da un Paese all’altro. Ma le sue manifestazioni possono anche presentare considerevoli somiglianze». Con queste parole comincia la premessa al libro di Sergio Romano L’epidemia sovranista, edito a fine dell’anno scorso da Longanesi. Vengono così subito specificati gli obiettivi dell’opera, che non intende portare una analisi esaustiva del fenomeno sovranista, bensì delineare quei tratti comuni di sviluppo e quegli elementi ricorrenti pur fra le molteplici sfaccettature assunte dal fenomeno a seconda del Paese in questione. Di conseguenza, «più che una storia del sovranismo questo è un viaggio nell’arcipelago sovranista»[1].

 

Manfredi Alberti *

 

La storia del lavoro femminile, nelle sue relazioni con quello maschile, è un aspetto centrale dell'evoluzione delle società umane, entrato a far parte a pieno titolo della ricerca storiografica solo a partire dagli anni Settanta, con lo sviluppo degli studi di storia delle donne e sulla spinta dei movimenti di emancipazione femminile. L'ultimo libro di Alessandra Pescarolo, con un pregevole sforzo di sintesi di tale campo di studi, si pone l'obiettivo non semplice di tracciare un quadro complessivo del contributo delle donne alla sfera lavorativa nell'Italia contemporanea (Il lavoro delle donne nell'Italia contemporanea, Viella, pp. 364, euro 29).

 

Gian Luca Picconi

 

La pubblicazione nella collana bianca Einaudi delle Poesie giovanili di Paolo Volponi, a cura di Salvatore Ritrovato e Sara Serenelli (P. Volponi, Poesie giovanili, a cura di S. Serenelli e S. Ritrovato, Torino, Einaudi, 2020), apre uno squarcio sulle fasi più antiche dell’officina del poeta e sul suo apprendistato letterario contribuendo così a ridefinirne l’immagine e a ristoricizzarne la figura.

 

Sabato Danzilli

 

Il volume di Costantino Avanzi Lenin e la dialettica. Teoria e prassi di un metodo rivoluzionario, recentemente pubblicato da Mimesis, ricostruisce in maniera analitica e rigorosa la centralità della dialettica materialistica nell’opera teorica e nella pratica politica di Lenin. Si tratta di un argomento già oggetto nell’ultimo secolo di una vasta mole di studi, volti a validare o confutare la “fedeltà” del rivoluzionario russo all’opera di Marx e al marxismo e a individuarne gli elementi di continuità o di novità.

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