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Manfredi Alberti*
L’epoca attuale è segnata dalla crescita delle disuguaglianze e dei divari economici. La crisi economica in corso, ormai quasi decennale, sta ampliando le divergenze, non solo all’interno dell’Italia ma anche fra l’economia italiana nel suo complesso e i centri forti dell’economia europea, capeggiati dalla Germania. Questo processo è testimoniato dall’inarrestabile desertificazione industriale del nostro Paese, già evidente da diversi anni e in buona parte figlia della furia privatizzatrice dell’ultimo ventennio[1].
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Vladimiro Giacché
Come le guerre di Bush, anche il lessico ideologico contemporaneo è animato dalla lotta tra il Bene e il Male. Una lotta sanguinosa che vede contrapposti ai nostri alleati, "Mercato", "Democrazia" e "Sicurezza", due nemici mortali: "Terrorismo" e "Totalitarismo" - tra loro complici, e sempre meno distinguibili l'uno dall'altro. Come è logico, l'esecrazione generale circonda questi due tristi figuri. L'appellativo di "Totalitario", in particolare, è decisamente tra gli insulti più in voga. Di "atteggiamento totalitario" è stato recentemente accusato il ministro brasiliano per la cultura Gilberto Gil da Caetano Veloso, nel corso di una polemica sulla distribuzione di fondi pubblici.
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Marcello Musto
In un ventoso pomeriggio dell'inverno del 1882, un piroscafo diretto in Algeria si preparava a salpare dal porto di Marsiglia. Ad attenderne la partenza sulla banchina, in coda tra gli altri viaggiatori, c'era un signore di media statura, dall'aspetto affaticato e solitario. Veniva da Londra e aveva una valigia nella quale erano stipati vestiti pesanti, medicinali e qualche libro.
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Vito Francesco Polcaro
Che nella società moderna, la scuola, l’università, la ricerca ed in generale la cultura, abbiano un ruolo determinante per garantire lo sviluppo sociale ed economico è cosa così ovvia che nessuno si azzarda a metterla in discussione.
D’altra parte, che a scuola, università e ricerca l’Italia dedichi meno attenzione di qualsiasi altro paese industrializzato (e, ormai, anche di diversi paesi in via di sviluppo) è talmente noto che non c’è bisogno di ribadirlo: come ripeteva spesso il compagno Antonino Cuffaro, quando era Sottosegretario alla ricerca scientifica, questi temi in Italia sono prioritari per tutti per 11 mesi all’anno ma nel dodicesimo, quello nel quale si approva la legge finanziaria, non contano più nulla. Se vogliamo, ora la situazione è anche peggiore, perché i fondi per istruzione e ricerca si tagliano anche “fuori stagione”.