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Mattia Gambilonghi
La peculiare vicenda del gruppo del Manifesto – di cui Rossanda Rossanda, scomparsa pochi giorni fa, è stata una dei principali esponenti e ispiratori – si è caratterizzata, tra i vari aspetti, per il tentativo di tematizzare in maniera nuova ed originale il ruolo del partito della classe operaia all’interno del processo di trasformazione e in relazione ai meccanismi di formazione e definizione della coscienza politica da parte della classe stessa. A essere in ballo è dunque il nodo – fondamentale sin dai tempi del Che fare? leniniano – del rapporto tra spontaneità, coscienza e organizzazione.
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Cosimo Cerardi
Verso la fine del 1847, finalmente, Marx ed Engels vedono il risultato positivo della loro azione politica, la vittoria conseguente alle loro insistenti discussioni e esortazioni: nel giugno 1847 la Lega dei giusti è diventata Lega dei comunisti, con nuovi statuti, che le tolgono completamente il vecchio carattere cospirativo.
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Angelo Baracca
Due anni fa ricorreva il duecentesimo centenario della nascita di Karl Marx e giustamente il mondo intero fu inondato da una marea di commemorazioni, incontri e convegni di tutti i tipi e i livelli. Nel corso di queste manifestazioni io fui colpito dal fatto che in nessuna delle iniziative di cui venivo a conoscenza compariva neanche per caso la parola Scienza: ergo, il messaggio è per il colto e l’inclita – ma molto più negativamente per tutt* i compagn* – che il marxismo ha a che fare con la politica, l’economia, la società, ma non ha nulla a che fare con la Scienza (uso volutamente la maiuscola).
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Roberto Morea, Mattia Gambilonghi, Alessandro Tedde
(Introduzione al volume La sinistra radicale in Europa. Memoria, sfide, prospettive, a cura di Roberto Morea, Mattia Gambilonghi, Alessandro Tedde, Transform! Europe, 2020, http://bit.ly/sinistra-radicale-in-europa)
All’indomani del crollo del blocco sovietico, molti ambienti politici e culturali avanzarono l’idea che la comunità politica di milioni di persone che fino a quel momento si era raccolta attorno ai partiti comunisti europei dovesse iniziare un processo di transizione che la conducesse verso una nuova identità democratica, genericamente progressista e interclassista: il XXI secolo non avrebbe più dovuto conoscere una rappresentanza autonoma dei lavoratori che il movimento operaio aveva coltivato in due secoli di lotte anche grazie al contributo del marxismo e della cultura comunista.