Luigi Cortesi
La mia esposizione può essere divisa in quattro parti: nella prima parte cerco di definire cosa dovrebbe intendersi per problema globale e per rischio globale, e la connessione dei problemi con i rischi (e, quindi, di individuare i problemi estremi, propriamente “finali”, di assoluta rilevanza, che costituiscono il presupposto del discorso); nella seconda parte intendo illustrare i rapporti in cui questi problemi si pongono con la cultura che caratterizza la nostra età storica, e quindi le loro attinenze con la storiografia;
nella terza parte rileverò l’insufficienza dei paradigmi cognitivi dominanti ad affrontare il contenuto rivoluzionario dei nuovi temi e mostrerò come l’incertezza del futuro si rifletta in una profonda “crisi del passato” e nella rimozione dei problemi che caratterizzano il presente; nella quarta parte proporrò esempi di inadeguatezza e di ritardo della storiografia in relazione ai problemi ambientali e alla coscienza ecologica, specialmente a proposito della rivoluzione industriale; tratterò infine, più brevemente, del rapporto tra la storiografia del XX secolo e i rischi globali e finali – l’ambientale e il nucleare.
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