Andrea Vento *

 

La fine del bipolarismo, iniziata con la caduta del Muro di Berlino nel novembre 1989 e sancita dalla disgregazione dell’Urss nel dicembre del 1991, ha aperto una nuova fase storica che autorevoli analisti hanno denominato "Nuovo ordine mondiale". Da un periodo storico protrattosi per circa 45 anni e caratterizzato dal predominio geopolitico e militare globale di Usa e Urss, si è repentinamente passati ad un nuovo scenario internazionale dominato da un’unica superpotenza.

 

Julián Isaías Rodríguez Díaz

(ambasciatore in Italia della Repubblica bolivariana del Venezuela) *

 

  1. La minaccia di guerra contro il Venezuela è latente. Non si è dissolta con l’ultima votazione del Consiglio di Sicurezza. I veti, dall’una e dall’altra parte, hanno lasciato più domande di prima. Il ricatto bellico per fare terrorismo psicologico prosegue. I margini per un intervento, non solo in Venezuela ma anche a Cuba, in Nicaragua e in Bolivia rimangono validi.

 

Gennaro Lopez *

 

Non ostante e a dispetto di tutto quanto accade intorno a noi (ed è davvero tanto, quello che accade), sia pure controcorrente, questa associazione continua ad esistere e a resistere, pur immersa nelle mille solitudini della sinistra, ma con una finalità che dà senso al nostro esserci: lavorare sulla memoria per ricavarne elementi di critica del presente e individuare un possibile orizzonte per il futuro, per una … futura umanità.

 

Julián Isaías Rodríguez Díaz

(ambasciatore della Repubblica bolivariana del Venezuela in Italia)

 

  1. Il mandato presidenziale che inizia oggi, con l'insediamento del presidente Nicolás Maduro Moros, è il risultato della scelta espressa dalla maggioranza del popolo con le elezioni del 20 maggio 2018.
  1. Vi hanno preso parte 9.389.056 elettori. 5.823.728 venezuelani hanno votato per il presidente Maduro (67,8% dei voti espressi). Alle elezioni hanno partecipato quattro candidati in rappresentanza di oltre 50 partiti politici e movimenti.
  1. Un settore dell'opposizione venezuelana non ha partecipato alle elezioni con l'obiettivo di delegittimare il risultato e, nonostante ciò, il processo si è svolto in un clima civile e pacifico. Tra gli astenuti la maggioranza era rappresentata dai partiti che si raggruppavano nella MUD (Mesa de la Unidad Democrática) alleanza dell'opposizione che si è poi estinta dopo i successivi fallimenti.
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