Antonio Gramsci, Scritti sul partito
a cura di Ruggero Giacomini
Per il centenario della nascita del Partito Comunista d’Italia è appena uscito per le edizioni MarxVentuno il libro Antonio Gramsci. Scritti sul partito, a cura di Ruggero Giacomini.
Il libro intende dare un contributo alla conoscenza di un aspetto fondamentale dell’opera del dirigente comunista generalmente poco considerato: la sua elaborazione sul partito comunista, condizione essenziale della lotta per il socialismo. Il partito comunista è concepito da Gramsci quale organismo vivente che sviluppa attraverso l’esperienza il suo processo di apprendimento. La lotta per il socialismo percorre come un filo rosso tutta la battaglia culturale e politica del rivoluzionario sardo.
Il volume, introdotto da un’utile e ampia introduzione del curatore, riporta, preceduti da una nota esplicativa essenziale per inquadrarli nel contesto storico-politico, i più significativi testi di Gramsci dalla fondazione del partito nel 1921 al suo arresto, scritti che, dopo il 1966 (Socialismo e fascismo. L’Ordine Nuovo. 1921-1922, Einaudi) e il 1971 (La costruzione del Partito comunista 1923-1926, Einaudi, Torin) non sono più stati pubblicati organicamente, quando, dopo lo scioglimento del PCI nel 1991, piano dell’edizione critica Einaudi degli scritti precarcerari di Gramsci è stato interrotto e non hanno più visto la luce gli attesi tre volumi del periodo 1921-1926.
Una sezione di questo libro è dedicata a un’antologia di testi sul partito tratti dai Quaderni del carcere.
Il volume è stato pensato per fornire, in particolare ai giovani compagni, testi fondamentali per lo studio della concezione del partito comunista che Gramsci, militante e dirigente politico a tempo pieno, elaborava nel fuoco della lotta, a stretto contatto con l’Internazionale comunista. Note bio-bibliografiche e cronologia essenziale completano un libro che non dovrebbe mancare nello scaffale di ogni comunista.
Oltre a documentare l’azione e la riflessione sviluppate nel tempo, questi testi delineano nel loro svolgersi i capisaldi di una teoria dell’organizzazione, caratterizzata dall’innesto creativo del marxismo e del leninismo nella realtà di un paese capitalistico occidentale con le sue specificità. Essi sono una bussola essenziale anche per chi oggi voglia contribuire al compito, tanto necessario quanto complesso e difficile, della ricostruzione comunista.
Ruggero Giacomini è storico, comunista, studioso di Gramsci da lungo tempo. Curatore con Domenico Losurdo e Michele Martelli del volume Gramsci e l’Italia (1994), ha smontato la fantasiosa costruzione scandalistica di Franco lo Piparo sul “quaderno mancante” (cfr. “Storia e problemi contemporanei”, n. 62/2013 e InchiestasuGramsci_Il_quaderno_ritrovato.pdf). In Gramsci e il giudice (2017), ha ricostruito l’azione provocatoria del giudice istruttore del tribunale speciale, da cui i sospetti infondati di Gramsci sulla lettera di Grieco del 1928 e, a seguire, tanta letteratura congetturale sui “tradimenti” di Togliatti e del partito comunista.
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